Smart mobility? Non bastano 900 monopattini.

A inizio settembre abbiamo scoperto che anche a Napoli è arrivata la smart mobility. E’ infatti stato inaugurato il servizio di noleggio di monopattini proposto dalla società americana Helbiz: 900 mezzi a disposizione dei cittadini napoletani e dei turisti per muoversi con agilità nelle strade del centro di Napoli. Una spruzzata di sharing economy in una città che ha sempre guardato con curiosità alle novità ma che fino ad oggi era stata solo sfiorata dalle innovazioni più interessanti nel campo della mobilità come il car sharing o il bike sharing. Speriamo che questa iniziativa possa avere successo, anche a scapito del pessimismo dei tanti che temono per il destino dei mezzi lasciati in mezzo alla strada senza nessun controllo diretto.

Sicuramente in molti si saranno divertiti a sperimentare la novità, ma l’enfasi mediatica sulla “mobilità intelligente” si è scontrata con la drammatica esperienza del traffico impazzito negli ultimi giorni. Con le prime violente piogge di settembre, infatti, si è reso necessario il blocco della circolazione nella Galleria Vittoria per il cedimento di un rivestimento.

Contemporaneamente, si è registrata la chiusura della tratta della Linea 1 della metropolitana che dalla stazione di Dante conduce a quella di Garibaldi per esigenze di manutenzione, che sembrano aggravate dalla mancanza di personale specializzato. Per motivi analoghi si sospende il servizio della funicolare di Chiaia.

La città è in ginocchio. Il traffico in tilt. La popolazione disperata. Al punto che persino il sindaco de Magistris a dovuto arrendersi all’evidenza e cedere su quello che sembrava un tabù assoluto: l’intangibilità del progetto del Lungomare liberato, che è stato rapidamente restituito al traffico automobilistico per garantire un po’ di fluidità a una circolazione, ormai quasi costretta alla paralisi. Stessa sorte ha subito la ZTL Dante.

I monopattini sono stati dimenticati. Restano parcheggiati su qualche marciapiedi a intralciare il passo dei pedoni e attendono qualche passante desideroso dei brividi che può regalare una corsa su due ruote in mezzo alla folla, incurante dei rischi a cui espone un mezzo per sua natura destinato all’instabilità. La stessa instabilità di cui soffre questa città, anch’essa condannata a un’attesa costante: l’attesa di una “normalità” che appare sempre di più chimera irraggiungibile e che resiste a tutte le più ardite promesse elettorali.

Forse un primo passo per cambiare le cose potrebbe essere comprendere che se si vuole una mobilità davvero “intelligente” la manutenzione preventiva di una galleria stradale dovrebbe rappresentare la vera priorità rispetto al lancio di un servizio di E-Scooter sharing.

 

 

 

 

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